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ANNO 2020

REPORT PROGETTI DI COOPERAZIONE

pAESE: INDIA- TAMIL NADU

Progetto di cooperazione (concluso): Cut&Block – Indian Project to Stop Covid diffusion-

II progetto -Cut&Block – Indian Project to Stop Covid diffusion- si è svolto in partenariato con l’Associazione Magia Verde Onlus che ogni anno finanzia un corso di taglio e cucito per 12 ragazze che vivono nella provincia di Tenkashi, area di Sambarvadagarai, in Tamil Nadu, India.

Le ragazze hanno tra i 16 e 20 anni, vengono selezionate dal coordinatore del progetto Sri Karuppasami, la maggior parte di loro ha interrotto gli studi e si guadagna da vivere producendo i beedes - sigarette indiane. Questa attività è molto diffusa nell’area, è mal retribuita e causa seri problemi alle vie respiratorie, alle ragazze che desiderano abbandonare questo lavoro malsano viene data la possibilità di diventare sarte.

Il progetto è in atto dal 2012, le ragazze che negli anni hanno concluso il corso hanno iniziato a lavorare in casa acquistando con crediti agevolati la macchina da cucire, alcune lavorano per terzi o cuciono nel centro. Sono tutte molte riconoscenti perché il loro status sociale è migliorato.

Il corso si è svolto tutti i giorni esclusa la domenica. L’insegnante Nesha è una sarta, ha una vasta esperienza, ed è volontaria attiva della organizzazione partner locale Vivekananda Kendra Rural Development Programme.

L’emergenza relativa alla diffusione del corona virus in Tamil Nadu, ha reso obbligatorio l’uso delle mascherine, dal mese di marzo le apprendiste sartine hanno iniziato la formazione per la preparazione e confezionamento delle mascherine protettive, le prime sono state distribuite agli addetti alla rimozione dei rifiuti dell’area in cui si trova il centro e successivamente alle famiglie che si sono trovate in condizioni di indigenza, al contempo è stato avviato un programma di distribuzione gratuita di cibo e mascherine.

Le ragazze hanno confezionano una media di 100 mascherine al giorno, le consegne sono state integrate da incontri di sensibilizzazione su come evitare il contagio e con la distribuzione di alcuni rimedi siddha particolarmente adatti per la prevenzione della diffusione.

Con il progetto -Cut&Block – Indian Project to Stop Covid diffusion si è voluto valorizzare in maniera creativa, attraverso la preparazione e l'utilizzo di materiale tradizionale, ecologico e riutilizzabile, le proprie competenze, rispondendo in maniera tangibile ai nuovi bisogni derivanti dall'epidemia di COVID-19, evidenziando come questo momento abbia permesso, al contempo, di trovare nuove modalità di progettazione e di pratiche di lavoro condiviso.

Le giovani sartine hanno finito il corso annuale a fine dicembre, sono molto orgogliose di quanto hanno appreso e felici nell'essersi sentite utili in questo momento di emergenza.

 

PAESE: NEPAL - KATHMANDU

Progetto di cooperazione (in corso): INTERVENTO DI SOSTEGNO IN NEPAL FORNITURA DI BENI DI PRIMA NECESSITA' E ASSISTENZA MEDICA A BAMBINI ORFANI E ABBANDONATI DI KATHMANDU –

II progetto si svolge in partenariato e nell’ottica dell’intesa sottoscritta in partenariato con l’Associazione Amici Trentini (da qui A.T.) a Kathmandu, Nepal presso l'istituto Sahayogi Samaj Nepal (SASANE) che dal 2006 si occupa di bambini orfani o abbandonati, con il quale l’A.T. collabora dal 2007 in materia di adozione internazionale e cooperazione. A.T. si è particolarmente attivata nel 2015, in seguito al grave terremoto con l'acquisto di beni di prima necessità come acqua, cibo, coperte, abiti, medicine e assistenza medica.

L'istituto ha bisogno di supporto economico per la gestione interna, i 14 bambini che accoglie sono tutti orfani bisognosi di attenzioni e di un ambiente protetto e sicuro. Tutte le mattine i piccoli si recano a scuola e nel pomeriggio si dedicano ai compiti. La loro routine è affidata al lavoro di 4 persone adulte tra cui due "didi" (assistenti/tate) e un’insegnante per il doposcuola. Il progetto ha quindi lo scopo di provvedere alla fornitura di cibo e acqua e al finanziamento dell'assistenza medica - sia di controllo che in caso di emergenze sanitarie - oltre che al supporto degli assistenti e dell'insegnante del doposcuola.

Il progetto ha quindi lo scopo di provvedere alla fornitura di cibo e acqua e al finanziamento dell'assistenza medica - sia di controllo che in caso di emergenze sanitarie - oltre che al supporto degli assistenti e dell'insegnante del doposcuola.

Motivazione

L'istituto si trova in una casa in affitto e la sua gestione richiede continuità, i bambini hanno bisogno di cure costanti per la loro crescita psico-fisica, cibo, abiti e assistenza, motivazione per la quale si ritiene necessaria continuità nella raccolta di fondi per l'istituto.

I bambini ospiti, inoltre, sono orfani e allo stato attuale hanno ben poche possibilità di trovare una famiglia adottiva. Le adozioni nazionali non sono molto frequenti, mentre quelle internazionali sono state sospese dal 2009.

I bambini crescono in un ambiente protetto, ma solo fino alla maggiore età, quando dovranno trovare le risorse per vivere in autonomia. Si rende quindi necessario l'intervento di sostegno agli studi e alle attività di doposcuola con il finanziamento di un insegnante che li segua nello svolgimento dei compiti e nei momenti dedicati alto studio.

Obiettivo generale e Obiettivi specifici

L'obiettivo del presente intervento è quello di migliorare le generali condizioni di vita dei bambini nepalesi e in particolare di sostenere i 14 bambini e i 4 adulti dell'istituto SASANE a Kathmandu con l'acquisto di beni di prima necessità, l'offerta di assistenza medica di routine e d'emergenza, e il mantenimento di figure professionali di assistenza per i bambini. Lo scopo e quello di serbare un ambiente familiare nel quale possano sentirsi sicuri con quanta è necessario per la loro crescita fisica e psicologica, supportati da assistenti e da un insegnante per il doposcuola. Il progetto ha lo scopo di provvedere alla fornitura di cibo e acqua e al finanziamento dell'assistenza medica sia di controllo che in caso di emergenze sanitarie - al fine di mantenere le condizioni di vita normali nella vita di questi bambini, che non possono contare sull'amore e la presenza di una famiglia.

 

PAESE: ARMENIA

Progetto di cooperazione (concluso): #HelpArmeniaFightCovid19

Come in gran parte del mondo, anche in Armenia l’epidemia di Covid-19 ha portato ad un generale lockdown. Fortunatamente la chiusura delle attività e il confinamento sociale sono stati efficaci.

Famiglia Insieme ha risposto all’appello delle suore Our Lady of Armenia Boghossian Educational Center di Gyumri, il centro ospita bambini orfani e a rischio di abbandono, prima del lockdown fungeva da centro diurno per minori che provengono da famiglie disagiate.

Per soddisfare prontamente i bisogni sempre più in crescita a causa del prolungarsi della chiusura, l’istituto Our Lady of Armenia Boghossian Educational Center ha distribuito pacchi di viveri essenziali, prodotti per l’igiene personale e per l’infanzia, sono state sostenute 50 famiglie e 40 anziani.

Molte di queste persone erano ammassate in abitazioni con spazi estremamente ridotti, alcuni dei bambini ospitati al centro hanno rischio di perdere i nonni, le uniche persone di riferimento.

La chiusura delle scuole e del centro diurno hanno rappresentano un ulteriore problema per i bambini più poveri perchè da aprile a giugno, non hanno potuto contare sui pasti e sull’assistenza quotidiana.

 

PAESE: ARMENIA

Progetto di cooperazione (in corso): “NO ARMENIA WAR! CHILDREN AND REFUGEES NEED OUR HELP”

Tra il 27 settembre e il 10 novembre 2020 si è combattuta alle porte dell’Europa la guerra dell’Artsakh (o seconda guerra del Nagorno Karabakh), che ha visto contrapporsi la Repubblica d’Armeniae l’auto-proclamata Repubblica di Artsakh, da una parte, e la Repubblica dell’Azerbaijan, dall’altra.

Il conflitto ha portato ad alcune migliaia di morti e feriti e decine di migliaia di sfollati o vittime di violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario.

Più di 60.000 rifugiati sono stati costretti a fuggire senza aver portato nulla con se, se non il coraggio di salvare la propria vita e quella dei propri cari.

Il popolo Armeno sta facendo di tutto per aiutare quella parte di popolo che soffre.

Famigli Insieme- Onlus e l’Associazione Arcobaleno – Onlus hanno immediatamente risposto all’appello e alle richieste di aiuto degli operatori e delle associazioni armene con cui collaborano da anni nella realizzazione di progetti di cooperazione.

E’stato fornito immediatamente sostegno attraverso cibo, riparo e distribuzione di beni di prima necessità.

Ad oggi, i pacchi umanitari vengono consegnati presso la struttura di Accoglienza di Artik che oltre ad ospitare i rifugiati, funge da centro di raccolta e smistamento di alimenti, medicinali, vestiti e coperte.

Alle persone e ai minori accolti viene fornito un servizio di mediazione e accompagnamento e sostegno psicologico.

Inoltre, siamo di supporto al -Centro di raccolta e distribuzione aiuti di Yerevan, per i profughi della guerra del Nogorno- centro presso il quale si sono riversati la maggior parte dei profughi e che ha accolto feriti sia civili che militari.

Si è avviata una proficua collaborazione tra le operatrici del centro e le donne profughe che stanno cucendo e confezionando coperte per i centri di accoglienza che accolgono i rifugiati.

 

PAESE: COLOMBIA

Progetto di cooperazione (in corso): “Sostegno, protezione e rafforzamento familiare per i minori vittime di violenze e abusi durante la pandemia di Covid19”.

Premessa

In Colombia durante il lockdown a causa della pandemia di Covid-19, si è registrato un numero preoccupante di violenze sui minori.

Tra il 12 marzo e il 4 aprile, l'ICBF ha segnalato 1.250 casi di bambini vittime di abusi all’interno delle proprie abitazioni, una sfortunata conseguenza dell’isolamento obbligatorio che il paese ha attraversato e sta attraversando a causa della pandemia di Coronavirus.

Parliamo di minori già allontanati dalle loro abitazioni per motivi di emergenza e di violenze, che stavano svolgendo un programma di recupero specifico in strutture specializzate di accoglienza e che durante il lockdown hanno dovuto lasciare per rientrare nelle proprie case.

Le autorità competenti hanno immediatamente manifestato il timore che durante la quarantena potessero aumentare i casi di violenza. Il 41 % dei ragazzi sotto i 18 anni ha subito forme di abusi atroci: fisici, psicologici e sessuali, di questi, il 72% si è verificato all'interno delle abitazioni per mano di coloro che avrebbero dovuto proteggerli come genitori, tutori o altri membri della famiglia.

Le misure a domicilio sono ottime per proteggere la salute dei bambini, ma possono scatenare una nuova crisi di violenza contro i bambini. Entrambe le crisi devono essere gestite, in modo che non si ammalino e non muoiano di coronavirus, ma non si ammalino e non muoiano di violenza nelle loro famiglie”.( Lina María Arbeláez, direttrice dell'ICBF)

Descrizione iniziativa

Famiglia Insieme- Onlus ha risposto immediatamente all’appello urgente della Fondazione “Los Pisingos” di sostenere e finanziare il progetto.

L'obiettivo è quello di contrastare gli abusi e le violenze domestiche sui minori, un problema sociale che c’è sempre stato ma che durante la pandemia Covid è aumentato notevolmente.

Si sta lavorando sul tema della prevenzione, concentrandosi sulla famiglia come asse centrale della protezione dei diritti. Il progetto è rivolto alle famiglie e ai minori vittime di abusi con lo scopo di fornire delle linee guida ai genitori (supporto, consulenze, consigli, giochi, ecc.) L'idea è quella di mettere al centro la comunicazione, il dialogo e l'amore come pilastro educativo.

Questo periodo di chiusura può essere un'opportunità per ri-significare il ruolo dei minori nelle famiglie e nelle comunità per stabilire relazioni molto più sane.

L'iniziativa mira in una prima fase all’adeguamento di 4 container che verranno adattati come cliniche per le famiglie e i minori che beneficeranno del programma.

Il servizio di "Sostegno e rafforzamento familiare", offerto dalle cliniche prevede la presenza di un'equipe di psicologi e assistenti sociali che hanno il compito di assistere le famiglie che vivono situazioni di abusi e violenza domestica, con lo scopo di tutelare il minore nella crescita e sostenere i nuclei familiari nell’adempimento dei propri compiti, interventi che richiedono servizi di alto livello umano e professionale. Il servizio sarà fornito con l'approvazione del Ministero della Salute nel pieno rispetto dei requisiti legali, tecnici e di qualità.

Il progetto prevede una successiva apertura di 10 nuove cliniche/container, in ognuna ci sarà uno psicologo specializzato che assisterà 36 bambini al mese, quindi, Pisingos potrà ampliare il suo funzionamento per 360 bambini al mese.

Questo intervento ha un impatto significativo sul recupero individuale dei bambini e degli adolescenti coinvolti, in più contribuisce a ripristinare e rafforzare le relazioni familiari dei nuclei beneficiari.

Avrà un’influenza sull'educazione, la sensibilizzazione e la prevenzione dei soprusi domestici. L’obiettivo è ridurre il numero di minori vittime di abusi.

Grazie alla donazione della Fondazione CEPSA e delle Famiglie delle Alpi Svizzere, sono state già acquistate le cliniche /container e adattate per utilizzarle come uffici medici, purtroppo mancano le risorse sufficienti per fornire le cliniche dell'attrezzatura necessaria per lo svolgimento delle attività.

Un ringraziamento particolare e sentito va a MCL Studio Associato- MartinelliCostantini- Livani, che si occupa di Diritto di famiglia e di tematiche legate ai diritti dei minori. Anche questa volta abbiamo deciso di unire le nostre competenze e professionalità per affermare assieme e con forza il diritto ad essere Bambini.

 

PAESE: COLOMBIA - MEDELLIN

Progetto di cooperazione (in corso): ME PREPARAS LA MOCHILA?(Mi fai la cartella?)

Il Progetto “ME PREPARAS LA MOCHILA? – Mi fai la cartella?” si sta realizzando nella città di Medellinpresso il Collegio BARBARA MICARELLI, gestito dalle Suore Francescane Missionarie del Bambino Gesù (SFMBG).

Il progetto di intervento formulato da Fa.In. – Onlus in collaborazione le SFMBG (partner locale) si tiene presso il “Collegio Barbara Micarelli, frequentato da circa 500 alunne. Le minori provengono da famiglie che versano in condizioni economiche disagiate.

Il progetto intende garantire alle minori più bisognose un corretto sviluppo, protezione e assistenza scolastica.

 

PAESE: CAMERUN-MAROUA

Progetto di cooperazione (in corso): SOSTEGNO ALLE ATTIVITA’ ED AL FUNZIONAMENTO DEL CENTRO DI RIEDUCAZIONE – SHALOM- RECUPERO E RIABILITAZIONE DEI BAMBINI DISABILI DI MAROUA”  

Il Centro di rieducazione per disabili “Shalom” sostenuto e finanziato da Fa.In.-Onlus nasce dall’esigenza di migliorare le condizioni e le prospettive di vita di disabili mentali e fisici - specialmente minori - che vivono nella città di Maroua, nell’estremo nord del Camerun, dove risiedono circa 300.000 persone.

Nei contesti sociali dove si trova ad operare il Centro, l’atteggiamento verso il disabile è quello di rifiuto, rigetto o derisione; in famiglia è la vergogna che si cerca in tutti i modi di nascondere al mondo esterno.

Queste condizioni rendono molto difficile la crescita fisica dei minori disabili, e praticamente impossibili lo sviluppo mentale, quello delle relazioni sociali ed il percorso rieducativo. 

Il Centro di rieducazione per disabili mentali si propone di:

- sostenere lo sviluppo e la crescita del disabile stimolandone le capacità fisiche, mentali e relazionali;

- migliorare la capacità  di autonomia del disabile, anche nelle semplici attività quotidiane;

- coinvolgere le famiglie di appartenenza al fine di responsabilizzarle e renderle partecipi della vita e della crescita del disabile, favorendone una migliore accettazione, accoglienza ed inserimento sia in famiglia che nel contesto sociale di appartenenza

Negli anni il Centro è riuscito ad aumentare il numero di ospiti da assistere, ed ha cominciato ad ottenere i primi risultati ambiziosi a medio termine che si è posto: il rientro dei disabili a casa con l'assistenza di un operatore, in modo da facilitare il percorso che vedrà il suo completo inserimento in famiglia e nella società.

Il Centro ogni mattina recupera presso le loro abitazioni i disabili, li accoglie con la colazione mattutina e li trattiene con le sue attività fino a dopo il pasto di mezzogiorno. Questo viene preparato e fornito perché costituisca una base di sostegno costante e duratura per la crescita fisica dei disabili, che altrimenti non potrebbero trovare giovamento delle attività proposte dal Centro.

Durante le ore passate al Centro vengono inoltre garantite:

assistenza per l’igiene quotidiana;

attività pedagogiche singole e di gruppo che stimolano percezione ed apprendimento;

esercizi di coordinamento e di respirazione, attività pratiche, esercizi di manipolazione (con terra, argilla), attività visive, esercizi per imparare a distinguere colori ed immagini;

musicoterapica per sviluppare consapevolezza corporea, movimento, comunicazione non verbale;

esercizi per migliorare le abilità sensoriali, percettive e per incoraggiare e sviluppare la comunicazione;

mantenimento di un orto comunitario che permette una ulteriore attività per i disabili e una fonte di sicuro approvvigionamento di cibo fresco per la preparazione dei pasti;

sedute fisioterapiche quotidiane personalizzate per ogni disabile

Gli interventi sono coordinati e monitorati sul posto e vengono forniti costantemente report di aggiornamento sull'andamento delle attività.

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FAMIGLIA INSIEME Società Cooperativa Sociale - Onlus
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01 October 2018

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